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domenica 5 febbraio 2023

Il ribaltamento (epocale) dei concetti, Vassilij Kandinskij

“Il sole tramontava; tornavo dopo aver disegnato ed ero ancora immerso nel mio lavoro, quando aprendo la porta del mio studio, vidi davanti a me un quadro indescrivibilmente bello. All’inizio rimasi sbalordito, ma poi mi avvicinai a quel quadro enigmatico, assolutamente incomprensibile nel suo contenuto, e fatto esclusivamente di macchie di colore. Finalmente capii: era un quadro che avevo dipinto io e che era stato appoggiato al cavalletto capovolto. Da quel giorno mi fu chiaro che l’oggetto non aveva posto anzi, era dannoso nei miei quadri”



Queste parole sono state scritte da Vasilij Kandiskji nel suo Sguardo al passato del 1913, raccontano l’esatto istante della nascita della sua visione “astratta” della pittura.

Un racconto che può apparire al limite del verosimile ma che in fondo ha una sua logica, il ribaltamento di canoni e del punto di vista.

Non è dato sapere quale sia l’opera in questione, l’artista stesso non ne fa menzione e nessuna indagine postuma a dato i frutti sperati, possiamo provare a ricostruire il momento utilizzando un dipinto a caso di quelli realizzati da Kandinskij in quel periodo, Lake Starnberg potrebbe fare al caso nostro, il dipinto in alto è il “ribaltamento” di quello in basso, è chiaro che l’originale ha già preso una strada che lo allontana da un certo realismo, possiamo vedere le case e gli alberi in riva al lago, ma i colori e le forme sono meno definiti, probabilmente, inconsciamente o meno, il pittore russo aveva già iniziato questo percorso.

Tornando al racconto iniziale non possiamo restare indifferenti di fronte al messaggio che ci offre, il modo di vedere l’arte non è immutabile, in qualsiasi momento possiamo scoprire qualcosa che un istante prima nemmeno immaginavamo.

Aprirci a nuove intuizioni è il modo migliore di affrontare la meraviglia dell’arte che va oltre i canoni prestabiliti.

Vassilij Kandinskij - Lake Stranberg, 1908  Olio su tavola cm 97,5 x 63  Tate Gallery, Londra


10 commenti:

  1. Per me se l'arte sa evocare più che rappresentare è grande arte. Credo infatti sia più difficile. Difficile da mettere in opera e difficile da recepire perché richiede da parte del pubblico una mente, un cuore e soprattutto un'anima aperta.

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    1. Ciao Alberto, "se l'arte sa evocare più che rappresentare è grande arte", cos'altro si può aggiungere alle tue parole?
      E' un concetto complesso da assimilare in toto, una visione ampia è fondamentale per scendere in profondità.
      Grazie, buona serata.

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  2. Questa osservazione di Kandinskij mi sembra la dimostrazione pratica di quando si dice "guardare le cose da un'altra angolatura". Una diversa visuale ci porta infatti a vedere prospettive diverse. Certo non avrei pensato che un dipinto capovolto potesse stupire l'autore stesso fino a portarlo addirittura verso l'astrattismo. Come si sa però dal caso spesso nascono percorsi interessanti.
    Sempre molto piacevoli gli argomenti che ci proponi. Grazie
    Ciao Romualdo

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    1. Ciao Gianpiera, sicuramente un punto di vista che ha stravolto l'arte e non solo, non so quanto si "forzato" questo aneddoto ma rende l'idea di come può evolvere il pensiero artistico, totalmente casuale o frutto di un percorso, una visione che si fa sempre più ampia.
      Grazie a te, buona giornata.

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  3. Ma alla Tate continua ad essere esposto per dritto. Per dirla alla Alberto, Ars est celare artem, quindi un giochino che si perde nella notte dei tempi. Il punto di vista e la prospettiva possono arricchire ogni sguardo. Magari rovesciando i successivi astratti di Kandinskij potremmo trovarci di fronte a sorprese inaspettate!..

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    1. Ciao Franco, naturalmente il dipinto che ho mostrato non può essere esposto in maniera diversa, nessuno sa a quale opera si riferisce Kandinskij, non ci resta che dare vita, artificialmente, a quel momento.
      Rovesciate i quadri astratti del nostro Vasilij (che sono tali ma potrebbero non esserlo fino in fondo) potrebbero offrire altri punti di vista ma essendo frutto di un ribaltamento è consigliato andare oltre ciò che appare.
      Grazie, buona giornata.

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    2. Sto leggendo un interessantissimo "manuale di antididattica" di Serena Giordano: Disimparare l'arte. L'hai mai sentita.. mi sembra in linea con molte tue tesi..

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    3. Non conosco Serena Giordano, ma se è in linea con le mie tesi non può che essere una persona di grande cultura e competenza😉
      Scherzi a parte, il titolo "Disimparare l'arte" mi fa pensare ad un processo mentale che ci porti ad una percezione differente dell'arte del passato (messa su un piedistallo) e di quella contemporanea (troppo spesso bistrattata). Questa mia interpretazione parte naturalmente dal tuo "mi sembra in linea con molte tue tesi".
      Grazie del suggerimento, provvederò quanto prima a recuperare i suoi scritti.

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