Non sono un esperto di musica, di conseguenza l’approccio ad essa è puramente emotivo, cerco nei particolari, siano essi legati alla melodia o ai testi, quelle sensazioni che solo questa forma d'arte può donare.
In questo caso
voglio soffermarmi sull’evoluzione di un brano, sul percorso che intraprende e
sul risultato finale.
Spesso per la
cosiddetta "musica leggera" l’evoluzione si snoda attraverso le varie
interpretazioni che musicisti e interpreti ci offrono, un brano parte con un
preciso “ideale” per poi assorbire l’estro, la tecnica e la fantasia dei vari
artisti fino a snaturarsi completamente e, non di rado, raggiungere livelli
eccelsi.
Il pezzo in
questione è “Alone” del gruppo statunitense degli Heart, gruppo pop-rock forse
un po’ sottovalutato e che ha nelle due fondatrici, le sorelle Wilson Ann e
Nancy, il vero punto focale.
La band in attività
da quarant’anni è considerata per vendite e prestigio un caposaldo della musica
rock.
Alone degli Heart
non è la versione originale, è una cover di un brano realizzato qualche anno prima senza
particolari risultati mediatici, il successo arriva appunto per mano delle sorelle
Wilson nel 1987 (la canzone verrà interpretata da altri artisti, in particolare
spicca la versione di Céline Dion).
L’evoluzione a cui
faccio riferimento è all’interno del percorso degli Heart, se ascoltiamo la
versione del 1987 notiamo quanto il “ritmo” sembra stridere con il testo che, facendo leva sulla “profondità” emotiva, passionale e tragicamente intima della
cantante, necessiterebbe di una melodia più “emozionale”.
Questo obbiettivo
viene raggiunto anni dopo, nelle esibizioni live il duo smussa gli angoli
lasciando fluire le emozioni con un ritmo più idoneo e grazie alle qualità
canore di Ann.
Nei video che vi
propongo (a cui segue la traduzione del testo, ho scelto questa fra tante perché sembra "scorrere" con la melodia) c’è il confronto tra l’originale degli anni ottanta (in questa clip
quegli anni sono perfettamente rappresentati) e quello che ci svela la vera
essenza del brano, dove le sorelle Wilson sono accompagnate dalla
Royal Philarmonic Orchestra, preziosa cornice che ammanta l'insieme di magica poesia.
Sento il ticchettio dell'orologio,
sono distesa qui, nell’oscurità della
stanza
mi domando dove sei stanotte
non mi rispondi al telefono
e la notte scorre così lenta
Oh anche se spero non finirò di
passarla
da sola
Fino ad ora ho sempre contato solo su me
stessa
E non me ne è mai importato niente,
finché non ho incontrato te
Ed ora i brividi mi arrivano fino alle ossa
Come posso restare da sola insieme a
te?
Come posso restare da sola insieme a
te?
Non sai da quanto tempo desidero
toccare le tue labbra e tenerti
stretto a me
tu non puoi immaginare da quanto
tempo ti stavo aspettando
e stanotte avevo intenzione di
dirtelo,
ma questo segreto lo tengo ancora per
me
e il mio amore per te è ancora
inespresso
da sola
Fino ad ora ho sempre contato solo su me
stessa
E non me ne è mai importato niente,
finché non ho incontrato te
Ed ora i brividi mi arrivano fino alle ossa
Come posso restare da sola con te?
Come posso restare da sola con te?
Come posso restare da sola con te?
Come posso restare da sola con te?
Da sola, da sola