Pagine

sabato 12 dicembre 2020

Gli albori del mito, Amedeo Modigliani

Si tratta di uno dei primi lavori di Amedeo Modigliani giunti fino a noi, la tela è dipinta su entrambi i lati (le ristrettezze economiche spingevano spesso i pittori ad utilizzare entrambe le facciate della tela).



Poco più che ventenne Modigliani era giunto a Parigi da un anno e realizza questi dipinti attorno al 1907-08.

La parte anteriore del quadro ci propone “Busto di donna nuda”, che evidenzia l’incontro con le opere di Toulouse-Lautrec, l’interpretazione del soggetto ci riporta alle figure meste e trascurate del pittore francese.

Il volto spigoloso, il trucco pesante, l’aria di trasandata rassegnazione contrastano e al contempo vengono messe in risalti dal rosso accesso del rossetto e dalle palpebre viola.

Le spalle cadenti e il pallore del busto completano una scena che gli artisti parigini dell’epoca avevano già raccontato, in particolare riferendosi alle “case d’amore”  molto frequentate da molti uomini, artisti e non.

Modì non aveva dato un titolo al dipinto e alla prima catalogazione venne nominato “Nudo di donna con cappello”, ma attente osservazioni hanno fatto notare che il presunto copricapo non era tale, sembra invece più verosimile un tentativo del pittore livornese di modificare lo sfondo, dal grigio azzurro dell’intero quadro ad un grigio e nero, cosa abbia fermato Modigliani non lo sappiamo.

Il lato posteriore del quadro cambia completamente la visione del soggetto, il ritratto ha un nome, si tratta di Maud Abrantès, la giovane donna che accompagnava Modigliani nel 1907, definita da Paul Alexandre, il medico che sostenne artisticamente e materialmente Modigliani nei primi difficili anni parigini, “Donna di estrema eleganza”, buona disegnatrice che apprezzava particolarmente le discussioni di letteratura, poesia e arte che si tenevano nei frequenti incontri tra gli artisti emergenti dell’epoca.

Il ritratto però ci racconta di una donna profondamente infelice, ferita, gli occhi si perdono  lontano, ad emergere una sensazione di malinconica sconfitta, di rassegnazione.

Un’idea possiamo farcela ricostruendo un episodio che in fondo potrebbe svelarci la profonda inquietudine del volto nel dipinto ma che potrebbe essere la stessa sensazione provata dal pittore.

Nel 1908 Maud, in attesa di un figlio, probabilmente dello stesso Modigliani, si imbarca su un transatlantico diretto negli Stati Uniti, prima dell’arrivo in America manda un breve messaggio a Paul Alexandre: “Domani arriviamo. Leggete ancora Mallarmé? Non so dirvi quanto mi mancano le incantevoli serate che abbiamo trascorso insieme, attorno al vostro caminetto. Che bel periodo!”.

Da quel momento di Maude Abrantès non si seppe più nulla.

Il quadro (olio su tela di cm. 80,6 x 50,1) è custodito all’università di Haifa all’interno del Reuben and Edit Echt Museum.

Nessun commento:

Posta un commento

Se vi va di lasciare un commento siete i benvenuti, i commenti contenenti link esterni non verranno pubblicati.
I commenti anonimi sono impersonali, conoscere il nome di chi lascia il proprio pensiero facilita il confronto, grazie.