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sabato 11 aprile 2020

A che ora è iniziata l'arte contemporanea?


Durante una lezione di storia dell’arte contemporanea è stata posta questa domanda: “quando comincia l’arte contemporanea?”

Una domanda a cui è impossibile dare una risposta certa, ma come tutti i quesiti complessi anche questo è decisamente affascinante.

 Il "viaggio" parte da una data precisa che, secondo i manuali di un tempo, vedeva l’inizio della modernità nel 1592, anno della scoperta dell’America e finiva questa sua fase nel 1789 l’anno della rivoluzione francese.

Dunque se il periodo moderno 
finisce nel 1789 ciò che segue è “contemporaneo”, naturalmente era una teoria valida molto tempo fa, impossibile pensare di prenderla in considerazione.

Tutto dunque si sposta in avanti fino alla seconda metà dell’ottocento quando gli impressionisti rivoluzionano l’arte esprimendo una visione fino ad allora inimmaginabile, ma pensare che Monet e compagni siano artisticamente "contemporanei" lascia molto perplessi.


Il novecento cambia completamente il modo di pensare, le avanguardie storiche nel primo decennio vanno nella direzione che auspichiamo ma mantengono un legame con il passato nonostante cerchino il futuro.

Il movimento "Dada"e il surrealismo, sono sicuramente il momento della  svolta, irrompono nuove idee, appaiono nuovi materiali, i ready made di Duchamp (in particolare il celeberrimo orinatoio) scombinano l’ideale artistico e culturale, il senso di contemporaneità è dato dal fatto che il pensiero prodotto da “Fontaine” è tutt’ora controverso e non totalmente assorbito nella sua complessità.

Non possiamo però ignorare che è passato più di un secolo da allora e il termine ”contemporaneo” richiede qualcosa di più vicino al nostro sentire.

Non dimentichiamo Bauhaus, la scuola d’arte che in Germania tra il 1919 e il 1933 ha fatto incontrare le arti “alte” con le arti applicate dando inizio alla moderna idea di design.

La quasi totalità dei testi d’arte contemporanea inizia però dal secondo dopoguerra, quando l’arte, spinta negli anni precedenti dalle dittatura che hanno devastato l’Europa, si è trasferita oltreoceano, Parigi abdica e la nuova capitale mondiale dell’arte diviene New York.

Mentre negli Stati Uniti irrompe prepotentemente l’Espressionismo Astratto con le sue novità “tecniche”, un nome su tutti Pollock, è in Europa che nasce il termine Pop Art (arte popolare) per definire l'arte americana, che in seguito travolgerà l’intero pianeta.

Che sia proprio la Pop Art il nuovo confine, l’accesso dell’arte nel contemporaneo? 

Oggi, nel 2020, se pensiamo a ciò che è contemporaneo pensiamo a tutto quello che è accaduto dal duemila in poi ma artisticamente, tecnicamente e concettualmente cosa può fungere da ponte tra gli anni cinquanta e sessanta e l’inizio del nuovo millennio?

Oggi l’arte guarda ad oriente, Cina,  Giappone, Sud Corea, Vietnam, gli artisti più innovativi vengono da quelle culture, è la nuova strada proposta dal nuovo millennio.


Se siamo lontani, in termini di tempo, da Warhol e Liechtenstein cosa collega l’arte Pop alla nuova proposta degli ultimi anni? E’ proprio in quel frangente che possiamo inserire la nuova data d’inizio dell’era contemporanea?

Come dicevo all’inizio non c’è una risposta certa, si possono avanzare le più disparate interpretazioni e a volte anche idee che rasentano l’assurdo.

E a proposito di teorie assurde, se il concetto di contemporaneo proiettato ai giorni nostri avesse il volto di Basquiat?




Nelle immagini dall’alto:
Jackson Pollock - Untitled, 1948-49. Inchiostro e vernice su carta, cm. 56,8 x 76,2
Andy Warhol - 32 Campbell’s Soup Cans. 1962. Polimero sintetico su tela, 32 tele di 41 x 51 cm. ciascuna

Jean-Michel Basquiat - Notary, 1983. Pastello e acrilico su tela, cm. 180,5 x 401,5

6 commenti:

  1. Buona Pasqua e grazie per questi post così istruttivi.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa, grazie a te per i complimenti e contraccambio l'augurio di una felice Pasqua.

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  2. Hai ragione Romualdo. Non e facile definire il periodo iniziale dell'arte contemporanea ed oggi, forse, siamo ancora dentro a questo genere artistico. In realtà credo che nasca per contrapporsi ai vari movimenti moderni dove vi è una decadenza nel valore reale dell'opera. In essa c'è una nuova ricerca di materiali e sperimentazioni ed un ritorno al tecnicismo del disegno, studiando su nuove proporzioni ed attinenze al reale con significati più importanti e visivamente veri.
    Credo che Basquiait possa rientrare in questo campo con i suo bellissimi graffiti. La transavanguardia sicuramente è il movimento più riuscito dell'arte contemporanea, però abbiamo tanti nuovi aspetti, come nell'arte di strada, nell'arte virtuale, nel pseudo realismo, realismo cinico e realismo classico, nella superflat che è la nuova corrente post moderna ispirata ai manga ed anime giapponesi che tanto, ultimamente troviamo in giro tra i giovani appassionati.
    Mi fermo qui e ti lascio i miei migliori auguri di una buona e serena Pasqua.
    Abbracci e baci Romualdo, ciao.

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    1. Ciao Pia, perfetta la tua ricostruzione dell'arte contemporanea o post-moderna, viviamo in un epoca dove tutto sembra evolversi lentamente (nonostante la vertiginosa crescita tecnologica ci spinge a credere al contrario) consideriamo contemporaneo quello che è accaduto dagli anni sessanta (sono la bellezza di 60 anni fa).
      Se confrontiamo quello che è successo nei primi due decenni del novecento con i primi vent'anni del duemila ci rendiamo conto che siamo praticamente fermi.
      Ecco perché facciamo fatica a trovare una data (non che ne sentiamo veramente il bisogno ma quantomeno per avere un punto di riferimento.
      Ho fatto il nome di Basquiat perché, anche se sono passati quasi quarant'anni, ha lasciato un'impronta che si riconosce tutt'ora.
      Grazie per l'approfondimento sempre prezioso.
      Un abbraccio a te e tanti auguri di buona Pasqua.

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  3. Buongiorno Romualdo, l'arte e' un pensiero, un' immagine che l'artista ha visualizzato nella sua mente e che cerca di concretizzare rendendola materia... Chi guarda non sempre coglie il senso che l' artista voleva dare all' opera. L'arte e' una specie di sogno, tu puoi raccontarlo, ma chi lo ascolta, non avra' mai la stessa tua percezione!Questo e' il mio personale pensiero .Buona giornata, Syssy Ps, passa a trovarmi a presto

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  4. Benvenuta Syssy, hai ragione, penso che il senso che l'artista vuole dare alle sue opere sia impossibile da "catturare" da chiunque, ognuno di noi può immaginare, interpretare, l'opera seguendo un percorso personale dettato dalla sensibilità, dalle conoscenze e dallo stato d'animo.
    Dici bene quando affermi che chi ascolta non avrà mai la stessa percezione di chi racconta ma è innegabile che i pensieri e le sensazioni si contaminano, creando nuove strade.
    Grazie per aver lasciato il tuo interessante pensiero, buona serata.
    Sarò lieto di contraccambiare la visita

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