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sabato 28 dicembre 2019

Una vita nell'arte, per l'arte, con l'arte, Joan Mirò


1917, poco più che ventenne dipinge un paesaggio tradizionale con una visione che di tradizionale ha poco o nulla, a ottant’anni “rappresenta” l’essenza della sua pittura, del suo essere energia artistica.

L’inizio e il compimento di un percorso che si snoda per sessant’anni dove, tra gli orrori e le rinascite di un periodo allucinato e allucinante, offre una visione alternativa, un linguaggio indipendente, uno sguardo al futuro senza rinnegare il presente.

In mezzo ai due dipinti sessant'anni di storia, l'evoluzione culturale che va al di la del pensiero di Mirò, il cammino di una società che sembra aver smarrito l'obbiettivo principale.

Il pittore spagnolo ci mostra che tutto può e deve mutare, senza il desiderio di un continuo cambiamento non abbiamo alternativa alcuna ad un lento ma costante "svanire".

Anche se ciò che ci aspetta appare incomprensibile non dobbiamo assestarci sulle più comode posizioni del "conosciuto" ma lasciarci cullare dai venti dell'inconcepibile.


Mirò, il sogno tragico, la ricerca del "nostro" sogno.



Joan Mirò, Prades: il villaggio, 1917
Olio su tela, CM 65 x 72
Solomon R. Guggenheim, New York

Joan Mirò, Testa, 1974
Acrilico su tela, cm 65,1 x 50
Fondació Joan Miró, Barcellona

6 commenti:

  1. Caro Romualdo non ha importanza gli anni ma la qualità, e tu di qualità ce n'ai da vendere!!!
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Grazie Tomaso, la qualità è il fondamento su cui poggia l'evoluzione, la quantità è la cortina di fumo che serve a nascondere la qualità stessa.
      Un abbraccio a te, buona giornata.

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  2. Strano vedere queste due opere insieme. Un prima e un dopo davvero d'impatto.
    Un Mirò cambiato profondamente. Ciao Romualdo.

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    1. Ciao Pia, ho trovato interessante questo confronto, il primo dipinto è decisamente più intrigante, siamo nel 1917,periodo di grande fermento artistico e non solo, quest'opera da sola ci mostra il cambiamento in atto, il secondo dipinto è la conclusione di un percorso iniziato ancor prima dell'avvento dell'arte di Mirò.
      Il pittore ha raccolto un "evoluzione" aiutandoli a crescere, cosa che negli ultimi anni sembra mancare.
      Grazie, buona giornata.

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  3. Ho sempre ammirato questo artista così poliedrico e fantasioso in alcune sue opere che trovo bellissime.
    Le tue ultime parole sono veramente una spinta per andare avanti nel conosciuto e spingerci sempre oltre. Difficile , ma possibile
    Tanta felicità mio caro

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    1. Ciao Nella, il mio è solo un punto di vista, Mirò ci mostra l'importanza dell'evoluzione culturale, il fondamento della crescita del "pensiero", tra i due dipinti troviamo infinite sfumature che tracciano il sentiero che ci accompagna verso il futuro, con la speranza che qualcuno continui a percorrerlo.
      Grazie, faccio mio il tuo augurio, le difficoltà sono, per assurdo, il simbolo di una continua crescita.
      Buona giornata.

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