“Spesso i quadri se ne stanno là immobili, non parlano, muti,
per me bisogna sempre andarli a stanare, sicuramente è una faccenda, in parte,
di ignoranza, di consuetudine, di non averne visti abbastanza.
Quando li vado a stanare percorro lunghi sentieri con gente
che mi guida, che mi porta, sentieri dentro di loro (i quadri), per come sono
fatti, per come sono costruiti, ma in realtà, ad un certo punto, non basta
neanche quello, sono sentieri molto lunghi per andare a prendere la loro
bellezza e in parte, io ho questa impressione, diventano sentieri che non sono
più dentro il quadro, non sono più sentieri dove lui è fatto in un certo modo,
sono sentieri dove tu sei fatto in un certo modo, i dipinti sono specchi, nel
caso migliore sono specchi e riflettono un qualcosa di cui noi non abbiamo un
controllo completo.
Quello che cerchiamo nel cuore della loro bellezza in realtà
è qualcosa che lo specchio restituisce e che noi non sappiamo di avere addosso …
e si può camminare per lungo tempo"
(A. Baricco)
(nell'immagine :Raffaello Sanzio - Ritratto di donna (La velata), 1515-16
olio su tela cm. 82 x 60,5
Galleria Palatina di palazzo Pitti, Firenze)