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sabato 15 giugno 2019

L'universo interiore, l'istinto prevale sulla razionalità, Georges Mathieu.


Autore:   Georges Mathieu
(Boulogne-sur-Mer, 1921 – Boulogne Bilancour, 2012 )

Titolo dell’opera: Les capetiens partout - 1954

Tecnica: Olio su tela

Dimensioni: 295 cm x 600 cm

Ubicazione attuale:  Centre G. Pompidou, Parigi





“I capetingi ovunque”, il titolo inequivocabilmente racconta la storia della dinastia francese, l’enorme tela mette in scena lo scontro tra il pittore e il pensiero dello stesso.

L’artista francese è noto per l’utilizzo della pittura come veicolo spirituale, lo fa trasformando l’atto di dipingere in performance, infatti realizzava molte delle sue opere davanti ad un piccolo pubblico.
Il tutto si svolge in breve tempo (questa tela e quelle di queste dimensioni richiedevano al massimo una trentina di minuti) in modo platealmente teatrale si lasciava andare ad un frenetico andirivieni davanti alla tela, i materiali, il gesto stesso e la parola si fondono fino a creare un concetto.

Mathieu sosteneva che doveva dipingere il più rapidamente possibile per evitare che la mente potesse influenzare l’istinto, solo in assenza di “contaminazioni” poteva cosi raggiungere la perfezione.

Col passare del tempo le dimensioni delle superfici sono diventate sempre più grandi e di conseguenza il gesto doveva essere sempre più veloce, è passato dunque dai pennelli alle spatole per stendere una quantità maggiore di colore, ha spruzzato quest’ultimo direttamente sulla tela fino a spremerci sopra direttamente i tubetti.

Naturalmente il gesto di spremere i tubetti sul supporto da dipingere non può non riportare a ciò che di li a breve avrebbe fatto Pollock con l’idea rivoluzionaria del dripping.

7 commenti:

  1. Caro Romualdo, i dipinti che ci fai vedere, li vedo sempre con piacere.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, se il piacere che ho io nel condividerli si tramuta nel piacere di chi li osserva è il più bel complimento che posso ricevere.
      Grazie, un abbraccio ed un sorriso a te, buona giornata.

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  2. Quindi è il precursore di Pollock.
    Bello questo lavoro però. Ciao e buona giornata Romualdo.

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    1. Ciao Pia, quantomeno è innegabile che la contaminazione, tecnica e concettuale, abbia indirizzato l'arte in ogni tempo, dagli albori ad oggi c'è un filo conduttore che permette di collegare e comprendere il percorso artistico che si evolve continuamente.
      Un artista non può ignorare ciò che è avvenuto in passato e, consciamente o meno, queste conoscenze si fanifestano nel presente condizionando il futuro.
      Buona giornata, a presto.

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    2. Una cosa è certa, Pollock era un gran furbetto ed era molto attento alle tendenze della sua epoca. Almeno a me è parso così. Quindi probabilmente, siccome amava sperimentare, influenze esterne doveva per forza averne avute. Era un solitario molto informato. 😘

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    3. Penso che valga un pò per tutti, c'è chi si limita a "galleggiare" sulle intuizioni altrui e chi, i grandi artisti, partono da esperienze passate dando vita ad un'evoluzione, e rivoluzione, personale.
      Michelangelo e Raffaello non possono non aver subito l'influenza di Piero della Francesca o di Leonardo ma hanno "sfruttato" il sapere condiviso e l'hanno arricchito con il loro personale genio artistico.
      Cezanne, che a sua volta aveva attinto alla rivoluzione impressionista ha aperto nuove strade che altri grandi pittori (Picasso tra gli altri) hanno reinterpretato fino a reinventarne un nuovo concetto.
      penso che non si inventi nulla da zero, l'artista riesce ad evolvere il contemporaneo proiettando la propria visione in un fuuro che la gente comune non prende nemmeno in considerazione.
      Grazie Pia, l'evoluzione del post grazie a diversi punti vista.

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    4. Concordo con te su tutto. Grazie a te Romualdo, ciao.

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