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sabato 15 settembre 2018

Simbologia e narrazione, Andrea del Sarto.


Autore:   Andrea del Sarto (Andrea d'Agnolo di Francesco di Luca di Paolo del Migliore Vannucchi)
 (Firenze, 1486 – Firenze, 1530)

Titolo dell’opera: Disputa sulla trinità – 1517 circa


Tecnica: Olio su tavola


Dimensioni: 215 cm x 175 cm


Ubicazione attuale:  Galleria Palatina, Firenze.





Concepita come terza pala per il convento san Gallo quest’opera vede la rappresentazione di un’appassionata discussione che verte sull’argomento teologico tra i più importanti: la Trinità.

I sei personaggi in primo piano sono i protagonisti di questa dotta disputa mentre sullo sfondo, in alto, troviamo il fulcro del dibattito, il Padre ed il Figlio, nella sua iconografia legata alla salvezza dell’anima per intercessione del sangue di Cristo.

Si avverte l’assenza della colomba che rappresenta lo Spirito Santo, questultimo è raffigurato sottoforma di una grave e minacciosa nuvola che, secondo varie interpretazioni, accompagna l’apparizione, la nuvola è probabilmente la stessa che appare nell’istante in cui Mosè riceve le tavole della legge sul monte Sinai.

In piedi a sinistra troviamo Sant’Agostino, autore del trattato De Trinitate, che sembra il più accalorato sostenitore delle proprie idee.

Agostino sembra rivolgersi ai due personaggi a destra, il domenicano Pietro, fiero e solenne, ascolta con attenzione ma sicuro delle proprie opinioni, tiene stretto tra le mani il libro sacro delle Scritture.

Accanto a quest'ultimo, pacato e sereno ecco San Francesco che nel pieno della propria forza e convinzione nell’uomo e nelle sue capacità “compassionevoli”, interviene senza alterazioni dello stato d’animo.

Acanto ad Agostino, quasi intimorito dalla disquisizione, vediamo San Lorenzo che porta con se il simbolo che lo accompagna e che ricorda il proprio martirio, la graticola. Il giovane sembra assentarsi mentalmente e rivolge, l’unico del gruppo, lo sguardo verso l’osservatore.

Ai piedi troviamo a sinistra san Sebastiano che stringe nella mano destra le frecce che lo trafissero, mentre a destra l’unica donna, Maria Maddalena, inconfondibile iconografia dovuta al vaso degli unguenti profumati.

I due in primissimo piano sembrano estranei al confronto ma osservano attentamente ciò che sta avvenendo.

Il tutto è avvolto da un misterioso e cupo avvertimento “atmosferico”, come se l’esito della disputa sia decisivo sull’avvenire dell’umanità. 


6 commenti:

  1. Molto bello.
    Sai che essendo stata a Palazzo Pitti non mi ricordo di aver visto quest'opera?
    Bella la tua descrizione.
    Mi piace molto il fatto che tra tutti i Santi l'artista abbia posto, come unica non considerata Santa. Maria Maddalena. E mi colpisce il senso ed il mio perché. L'unica in ascolto pronta ad imparare ed a credere.
    Magnifico, grazie Romualdo!

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    1. Ciao Pia, Maria Maddalena è anch’essa santa, viene spesso associata alla peccatrice anche se si tratta di due persone diverse.
      La simbologia legata all’unguento ci riporta a Maria la famosa peccatrice che nulla ha a che fare con la Maddalena.
      Equivoci dovuti alle traduzioni dei vangeli ma soprattutto alla pittura che ha trasformato le varie Marie (esclusa la madre di Gesù) in una persona sola.
      La santità è esclusiva di Maria di Magdala che viene spesso ed erroneamente legata simbolicamente al vaso di olio profumato.
      Nella pittura in generale possiamo vedere la “Maddalena penitente” che richiama la prostituta che bagna con le lacrime i piedi di Cristo (nel vangelo di Giovanni viene identificata come Maria di Betania sorella di Lazzaro, mentre gli altri evangelisti ne fanno menzione senza farne il nome)
      La “Maddalena” è la donna (Maria di Magdala appunto) che resta accanto a Gesù fino alla crocefissione ed è la prima a vederlo dopo la resurrezione.
      Mi piace la tua descrizione dell’attenta presenza della donna che, pur non partecipando alla discussione, oltre alla curiosità sembra voler controllare che ciò che si dice non travisi la reale verità, considerando che è l’unica, tra i presenti, ad essere protagonista nella vita di Cristo.
      Grazie a te, spero di non essere andato troppo fuori contesto, buona giornata.

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  2. Infatti Romualdo, tutto giusto e la precisazione era d'obbligo. Sbagliamo in tanti sulle due identità, soprattutto nell'arte.
    Quindi qui abbiamo la Santa.
    Grazie di cuore e felice che abbia gradito il mio punto di vista.
    Ti abbraccio e buon fine settimana, ciao.

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    1. In pittura questo equivoco è sfruttato per rendere più interessante questa figura che nei vangeli passa in secondo piano, hanno costruito un personaggio che rimane tale nell'immaginario collettivo.
      Forse un errore voluto per giustificare alcune rappresentazioni.
      E' sempre un piacere discorrere d'arte con te, un abbraccio, a presto.

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  3. Molto interessante...senza la tua spiegazione sarei però passata oltre perché non saprei riconoscere questi santi...dunque grazie molte per come ci aiuti ad apprezzare anche opere lontane dalla consuetudine! Ciao, buona settimana!

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    1. Ciao Marina, grazie per la fiducia e per i complimenti, i santi e la simbologia che li accompagna sono fonte inesauribile di informazioni che aiutano a decifrare l'arte.
      Sto cominciando a conoscere l'iconografia che li accompagna e questo mi permette di "vedere" un mondo apparentemente invisibile ma di grande fascino.
      Grazie ancora e buona giornata.

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