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sabato 30 settembre 2017

Il respiro vitale di Dio, Caspar David Friedrich.


Autore:   Caspar David Friedrich
(Greifswald, 1774 - Dresda, 1840)
 
Titolo dell’opera: Paesaggio invernale con chiesa – 1811
 
Tecnica: Olio su tela
 
Dimensioni: 35,5 cm x 45 cm
 
Ubicazione attuale:  National Gallery, Londra.





Paesaggio dall’essenza spirituale, all’atmosfera irreale si contrappone l’estremo realismo dell’immagine centrale del quadro.

Tutto è ammantato di neve, si avverte il silenzio assoluto, un istante fuori dal tempo.

Il dipinto si svela lentamente davanti all’osservatore, un piccolo gruppo di abeti ed alcune rocce sono l’unica presenza “viva” nella scena. Ma qualcosa sta succedendo: un viandante solitario lascia a terra le stampelle e si abbandona ad una mistica visione davanti al crocifisso.

Attraverso la fitta foschia si intravede una cattedrale gotica, al contrario del boschetto di abeti la chiesa appare immateriale, essenzialmente simbolica.

Friedrich aveva sesso spiegato che gli abeti rappresentano il respiro vitale di Dio, infatti nel dipinto l’unica presenza tangibile sono gli alberi mentre la chiesa, simbolo religioso più “umano”, si presenta priva di sostanza, lievemente rarefatta.

Resta la sensazione di forza della natura e del silenzio che la avvolge, l’uomo deve abbandonare il suo rumoroso incedere per poter comunicare con le forze superiori, un atto di umiltà alla ricerca dello spirito.

10 commenti:

  1. Veramente bella questa opera, caro Romualdo!!!
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, Friedrich riesce a trasmettere infinite sensazioni, anche tu confermi quanto la "bellezza" sia parte integrante dei suoi dipinti.
      Grazie, un abbraccio e l'augurio di una buona serata.

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  2. Come si fa a spiegare il grande Caspar...caspiterina, tu ci sei riuscito!
    Meraviglioso post, anche qui tutto ha punte aguzze verso il cielo.
    Bacissimi e felice sera, ciao!

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    1. Ciao Pia, Friedrich "racconta" emozioni ed ognuno di noi ne raccoglie le sensazioni in modo personale, mi fa piacere che hai apprezzato la mia interpretazione.
      Ti ringrazio moltissimo.
      Un abbraccio, a presto.

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  3. Opera sublime. Apprezzo anche la simmetria del confronto tra l’albero e la chiesa che sembra quasi l’ombra dell’albero. Hai spiegato molto bene questa immagine sulla quale scopro di non essermi mai soffermata abbastanza. Ciao, un abbraccio e buona settimana!

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    1. Ciao Marina, dietro la semplicità dei soggetti Friedrich nasconde un mondo di sensazioni, molto bella la tua lettura, gli abeti che, illuminati dalla luce "divina", con la loro ombra danno vita alla cattedrale che però non regge il confronto e sembra svanire nella nebbia.
      Le tue parole aprono ulteriori strade interpretative, in fondo non è ciò che desidera l'artista?
      Grazie infinite, un abbraccio a te, buona serata.

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  4. Trovo questo dipinto stupendo...ti arriva proprio il non rumore del silenzio, stupisci davanti alle stampelle gettate a terra, alla chiesetta presentata come non chiesa , al castello in lontananza dall'apparenza fiabesca , ma la cosa che ti colpisce subito è proprio la sensazione del silenzio.
    Ancora una volta centrato il colpo amico mio
    Abbraccio speciale del martedì!

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    1. Ciao Nella, il tuo entusiasmo è contagioso e di conseguenza vitale.
      Il silenzio come vero protagonista, un silenzio spirituale, meditativo, di pace assoluta.
      Le tue sensazioni raccontano l'emozione che i dipinti di Friedrich sanno trasmettere.
      Grazie per averle condivise, un grande abbraccio, a presto.

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  5. Ecco un'opera nella quale è particolarmente chiaro che alla base dell'arte "umana" (in questo caso nell'architettura) c'è sempre la lezione della più grande artista: la natura!
    Ed anche la spiritualità... cosa c'è di meglio, per sentirla, che passeggiare nella natura? Lì sì che c'è qualcosa di "sovraumano" mentre gli edifici, per quanto meravigliosi, sono creazioni dell'uomo, che a può essere guidato dello "spirito" ma anche della voglia di far sfoggio di sé.

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    1. Ciao Anna, la natura non può essere "artista", quello lo è solo l'uomo, la natura è decisamente "oltre", è l'ispirazione, la bellezza assoluta.
      Friedrich con questo dipinto cerca un contatto con l'essenza "naturale" e ci va molto vicino, riesce a ricreare un'atmosfera unica dove la spiritualità "umana" si avvicina a quella, più elevata, del "divino" nella sua forma più ampia.
      D'accordo con te che il confronto è impari e alla fine l'umanità ne esce ridimensionata, forse proprio, come sostieni tu, per l'incapacità di elevarsi totalmente, il desiderio di sfoggiare il proprio talento è uno dei tanti limiti.
      Grazie per le intelligenti considerazioni che permettono sempre un interessante confronto.
      Buona giornata.

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