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mercoledì 20 settembre 2017

Il genio "teatrale" di Joshua Reynolds.


Autore:   Joshua Reynolds
(Plymton, 1723 - Londra, 1792)
 
Titolo dell’opera: Garrick fra Tragedia e Commedia – 1761-62
 
Tecnica: Olio su tela
 
Dimensioni: 148 cm x 183 cm
 
Ubicazione attuale:  Collezione privata.





David Garrick è l’attore più popolare del diciottesimo secolo, la sua fama è dovuta, oltre alla maestria recitativa e alle indubbie qualità sceniche, al talento senza eguali nel mettersi in mostra e alla grande capacità di essere sempre al centro dell’attenzione.

Ha fatto in modo che molti pittori facessero la fila per ritrarlo, tra gli altri si ricordano ritratti di P. Batoni, T. Gainsborough, W. Hogart e Angelica Kauffmann.

Anche Reynolds, amico di Garrick, lo ritrae inserendolo in un contesto particolare, un rifacimento di un tema spesso presente nell’arte europea, la figura di Eracle posto dinnanzi al simbolico bivio della condotta morale, vizio o virtù.

Reynolds inserisce il mito nel contesto più congeniale a Garrick, l’attore è conteso dalla Commedia e dalla Tragedia, la scelta del funambolico attore appare chiara già al primo sguardo.

La geniale maestria di Reynolds rende viva la scena che mostra Garrick mentre con un’espressione teatrale si scusa, senza essere troppo convincente, con la Tragedia per aver scelto la rivale.

Di grande effetto le figure ai lati, a destra la Tragedia si presenta severa ed elegante, lo stile è elevato la personalità tenta di imporsi, forse la fredda presenza intimorisce e la rende meno accattivante.

A sinistra la Commedia è decisamente più invitante, la morbidezza della figura, la sensualità dell’espressione e della presenza, anche in questo caso teatrale, convincono l’uomo a prendere una decisione. Non è un caso che nelle mani della Commedia troviamo una maschera che incarna l'essenza artistica del teatro, ci si rende conto che la scelta di Garrick non poteva essere differente.
 
Reynolds ne fa una parodia dell’arte “passata”, infatti le due donne incarnano nei tratti pittorici la “mano” di Guido Reni per la Tragedia sottolineandone l’atteggiamento classico ed imperioso, mentre la Commedia ricorda Correggio, più lieve e sensuale.

Un contrasto di stili che, aggiunto al favoloso talento di Reynolds, rende l’opera semplicemente meravigliosa.
 

4 commenti:

  1. Sai che non lo conoscevo per niente mio caro Romualdo..quanta ignoranza da smaltire..
    Meno male che ci sei tu a togliermi un po' di polvere..
    Il ritratto è delizioso e anche di una simpatia diretta.
    Il viso del personaggio ha un'espressione vivente, e fa capire , tra la sua decisione e la scelta , quel briciolo di imbarazzo che assale tutti noi quando si deve scartare qualche cosa.
    Grazie ancora per le tue riflessioni e un abbraccio serale

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    1. Ciao Nella, ignoranza da smaltire non direi semmai tanto da scoprire, d’altro canto se fossimo a conoscenza di tutto immagina la noia.
      Reynolds è considerato uno dei più grandi ritrattisti di sempre, sicuramente lo era nel suo paese nel diciottesimo secolo. Per il suo talento e genio artistico fu avvicinato addirittura a Raffaello e Michelangelo, se sia o no un’esagerazione …
      Come dici bene tu l’espressione quasi imbarazzata di Garrick è il punto focale dell’opera, resta il dubbio se l’imbarazzo è reale o se si tratta piuttosto della “finzione” recitativa che l’attore metteva in atto, magistralmente, sulla scena e non solo.
      Grazie a te per il confronto “interpretativo” e per l’immancabile e graditissimo incoraggiamento.
      Un abbraccio, a presto.

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  2. Bellissima opera che ignoravo! Ciao buona domenica!

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    1. Ciao Marina, Reynolds non ha quella considerazione che in fondo meriterebbe, almeno per ciò che riguarda il grande pubblico, d'altro canto è difficile stilare classifiche e dobbiamo limitarci ad approfondire e ad apprezzare le varie opere e autori per quello che ci trasmettono.
      Grazie, buona domenica a te.

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