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venerdì 29 aprile 2016

L'ultimo tentativo di redenzione, Tiziano.


Autore:   Tiziano (Tiziano Vecellio)

Titolo dell’opera: Pietà – 1575

Tecnica: Olio su tela

Dimensioni: 378 cm x 347 cm

Ubicazione attuale:   Gallerie dell’Accademia, Venezia



Al centro, raffigurati con colori densi e con pennellate sommarie, troviamo la figura della Vergine che sorregge il corpo di Cristo morto.

A sinistra la Maddalena è colta in un gesto di dolore e rabbia, sembra inveire contro qualcuno al di fuori della scena. A destra, prostrato, si vede un vecchio seminudo che cela l’autoritratto dell’artista.

Tiziano fa di quest’opera un ultimo tentativo di richiesta di perdono prima della dipartita. A desta in basso si vede una tavoletta votiva che raffigura il pittore con il figlio Orazio che supplicano la Vergine di preservarli dalla peste.

La disperata richiesta di protezione divina è evidenziata dall’inquietante braccio proteso verso la statua della Sibilla, simbolo tragicamente disperato delle angosce del pittore prossimo alla morte.

Il dipinto nel suo insieme trasmette un senso di disagio, la luce fuori campo illumina la scena creando giochi d’ombra che inquietano l’osservatore. La forza dei soggetti si sostituisce alla pace e tranquillità che troviamo in altre opere con lo stesso soggetto (un esempio lo troviamo nella Pietà di Michelangelo che trasmette  una sensazione di assoluta calma e serenità nonostante la grande tragedia).

Tiziano probabilmente dipinge quest’opera come ornamento per la propria tomba ma l’avvento della peste fa in modo che l’artista trasformi la tela in un enorme ex voto con l’obbiettivo di allontanare il pericolo di contagio.

Le due statue ai lati della Vergine e di Cristo raffigurano Mosè, a sinistra e la Sibilla Ellespontica che preannunciò la crocefissione e la resurrezione di Gesù. Entrambe le statue poggiano su piedistalli che mostrano la testa di un leone, allusione a San Marco o alla divina sapienza.

lunedì 25 aprile 2016

Glossario dei termini tecnici, Acrilico.


Morris Louis - Alpha-pi
Colore sintetico usato per la prima volta negli anni quaranta che combina alcune proprietà della pittura a olio e dell’acquerello.
I pigmenti (polveri colorate) vengono mischiati con resina acrilica.
L'aggiunta di una dose moderata di glicerina  permette di rallentarne l'asciugatura.

Può essere impiegato per una varietà di effetti, che vanno da sottili velature a spesse pennellate.
 

(Fonte : The art book)

lunedì 18 aprile 2016

Provocazione o ricerca interiore, Egon Schiele.


Autore:   Egon Schiele

Titolo dell’opera: Donna seduta con ginocchio piegato – 1917

Tecnica: Guazzo, acquerello e matita nera su carta

Dimensioni: 46 cm x 30 cm

Ubicazione attuale:  Národní Galerie, Praga.
 
 

Uno sguardo dritto negli occhi di chi osserva il dipinto, una forte carica emotiva, la modella prende possesso della scena con un atteggiamento di intenso erotismo.

I sentimenti umani raccontati da Schiele possiamo trovarli, sintetizzati, in quest’opera.
Il tratto nervoso, “crudo”, la posizione della donna che non ha niente di lineare, di armonico, ma che trasmette una forte sensualità nonostante l’assenza di quel fascino leggero e ammaliante di tante “donne fatali”.

L’influenza delle teorie sull’inconscio di Freud hanno portato Schiele a dare una forma, un’immagine alle proprie paure e ansiose insicurezze.

L’intensità e il nervosismo artistico portati all’esasperazione fanno di Schiele uno degli artisti più importanti dell’espressionismo, anche se lo stesso pittore non ci si è mai totalmente identificato.

Nonostante la breve esistenza (muore a 28 anni per un’influenza) l’artista austriaco dipinge molti quadri dove la presenza esplicita della sfera sessuale è la vera protagonista, opere che lo portano addirittura in carcere con l’accusa di oscenità.

giovedì 14 aprile 2016

La cascata (o il sogno della stessa), Arshile Gorky.


Autore:   Arshile Gorky

Titolo dell’opera: La cascata – 1943

Tecnica: Olio su tela

Dimensioni: 154 cm x 113 cm

Ubicazione attuale:  Tate Gallery, Londra.
 



Difficile non definire questo dipinto “astratto”, ma il titolo e i colori ci conducono in un mondo alternativo dove possiamo immaginarci una cascata all’interno di un bosco.

L’effetto cromatico e la sensazione di movimento, data dalle innumerevoli figure, cercano di descrivere la forza della natura rappresentata dall’acqua che cade fra il verde della foresta e dal calore del sole che da energia a tutta la scena.

E’ evidente l’atmosfera surrealista, il racconto di un sogno, il tutto realizzato con la spontanea “libertà” artistica dell’espressionismo astratto.

Gorky racconta con le sue opere la terra natia (nato in Armenia emigra negli Stati Uniti a 15 anni) un critico lo definì “artista in esilio per il quale l’arte era diventata patria”.

La lontananza dal proprio paese e le difficoltà economiche (ha vissuto quasi senpre in povertà) lo spingono a rappresentare la propria terra in modo tutt’altro che realistico, come se solo in sogno e con i contorni indefiniti potesse riappropriarsi della propria vita.

Solo negli ultimi anni inizia ad ottenere i primi riconoscimenti ma i crescenti problemi psicologici lo porteranno al suicidio a soli 44 anni.

domenica 10 aprile 2016

Le ballerine, Marie Laurencin.


Autore:   Marie Laurencin

Titolo dell’opera: Le ballerine – 1937

Tecnica: Olio su tela

Dimensioni: 53,5 cm x 64 cm

Ubicazione attuale:  Collezione privata



Cinque ballerine provano i passi non senza una piacevole “civetteria”, i colori lievi, le sfumature pastello e la grazia delle giovani donne rendono questa scena decisamente incantevole.

Marie Laurencin non pretende di comunicare particolari messaggi, si limita a descrivere la scena con estrema eleganza.

Lo sfondo non da alcun punto di riferimento, la pittrice vuole mettere in evidenza le cinque giovani donne.

Le pose studiate, poco naturali, ci propongono comunque diversi modi di porsi delle ragazze, allo spirito leggermente esibizionista della giovane a sinistra, si contrappone la velata timidezza della ragazza raffigurata a destra.

La figura centrale appare quella più sognante, si lascia andare ad una posa classica, il tutto accentuato dallo sguardo che si abbassa, quasi a perdersi nel tempo.

La pittura di Laurencin non mostra evidenti influenze dei movimenti artistici del suo tempo e mantiene un suo stile che viene sottolineato in quest'opera.

Si muoveva in ambienti frequentati da molti artisti, tra i quali Apollinaire, Matisse, Braque e Picasso, nella sua abitazione di Parigi capitava spesso che fra i vari pittori, scultori e letterati vi fossero delle interessanti discussioni sull’arte.

mercoledì 6 aprile 2016

Glossario dei termini tecnici, Acquerello.


Tecnica pittorica che usa i pigmenti legati da sostanze solubili in acqua, come la gomma arabica.

John Robert-Cozens - Golfo di Salerno
Il colore viene di solito diluito in modo da lasciar trasparire la superficie su cui si dipinge, in genere carta trattata con ammoniaca.

Le gradazioni tonali vengono ottenute sovrapponendo più strati di colore.

L’acquerello si presta bene alla creazione di effetti atmosferici e fu molto usato dai paesaggisti inglesi del diciottesimo e diciannovesimo secolo.

(Fonte : The art book)

sabato 2 aprile 2016

Le ore del giorno, Caspar David Friedrich.


Friedrich decide di raffigurare i momenti della giornata. L’idea di raccontare l’evolversi delle stagioni o il trascorrere delle ore è parte integrante della tradizione artistica occidentale.
Già nel 1807 Friedrich si era dedicato ad un insieme di dipinti che raccoglievano le Età dell’uomo, le parti del giorno e dell’anno, ma solo l’Estate (che si trova alla Neue Pinakothek di Monaco) è sopravvissuto alle devastazioni della seconda guerra mondiale.
Il “quartetto” d’opere viene realizzato in due momenti diversi, a cavallo tra il 1820 e il 1822, Friedrich dipinge Il mattino e La sera (1820-21) e solo l’anno successivo si aggiungono Il mezzogiorno e Il pomeriggio.

Ero indeciso se presentare i dipinti in ordine di realizzazione ma ho pensato che la serie sarebbe stata più lineare seguendo il trascorrere della giornata.
 


Il mattino 1820-21– olio su tela – cm. 22x30,5 – Niedersächsisches Landesmuseum, Hannover.

Le prime ore del giorno ci raccontano di un pescatore già impegnato nel suo lavoro, le nebbie mattutine che si sollevano dall’acqua nascondono parzialmente il paesaggio che si estende oltre la riva.

Dalla foschia spunta il tetto di una piccola abitazione e più in là si intravedono le cime dei grandi alberi che sono solo l’inizio di quello che sembra un grande bosco.

Quest’opera con le sue velature ci trasmette un senso di armonia, e silenziosa serenità, la stessa serenità che trasmette la casa sulla riva che sta a ricordarci gli affetti familiari dell’uomo impegnato sull’imbarcazione.
 
 
 
Il Mezzogiorno 1822 – olio su tela – cm. 20x30 - Niedersächsisches Landesmuseum, Hannover.
Il momento del giorno che prelude alla pausa del pranzo, in questo dipinto viene illustrata la vita campestre, in lontananza un uomo attraversa il grande spiazzo verde e si dirige verso la strada sterrata che spunta in primo piano e si allontana fino a scomparire nella selva in lontananza. La strada carrabile ha un significato preciso per i lavoratori dei campi, è il sentiero che riconduce a casa, al riposo e all’affetto dei propri cari.
La macchia di alberi in mezzo al prato aiuta l’osservatore a percepire le distanze, e anche in questo caso viene evidenziata l’atmosfera di grande quiete.
 
Il pomeriggio 1822 – olio su tela – cm. 22x31 - Niedersächsisches Landesmuseum, Hannover.
Anche in questo dipinto Friedrich racconta la vita contadina, i fiori selvatici in primo piano, i campi dove le messi devono ancora essere raccolte e la siepe che divide i campi stessi dalla stradina percorsa da un carretto trainato da un cavallo.
Siamo nel mezzo di un pomeriggio di lavoro ma i toni ed i colori utilizzati ci ricordano che la giornata si avvia al termine, gli ultimi sforzi prima del ritorno a casa.
 
 

La sera 1820-21 – olio su tela – cm. 22,3x31 - Niedersächsisches Landesmuseum, Hannover.
La fine della giornata è il momento del riposo, della riflessione ma anche della malinconia. E’ questa la parte della giornata più “raccontata" e celebrata dalla poetica artistica dei “romantici”.
Le due figure passeggiano silenziose tra gli alberi, il crepuscolo si avvicina ed è il momento dove i pensieri hanno il sopravvento e la nostalgia, spesso, copre con il suo manto il paesaggio e chi lo vive.