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martedì 19 gennaio 2016

Alba domenicale, Angelo Morbelli.


Autore:   Angelo Morbelli

Titolo dell’opera:  Alba domenicale – 1890

Tecnica:  Olio su tela

Ubicazione attuale:  Collezione privata.





Riscoperto negli ultimi anni del novecento Morbelli trova finalmente posto fra i più importanti artisti italiani del periodo che va dalla fine dell’ottocento ai primi decenni del secolo successivo.

L’artista piemontese (nato ad Alessandria) va oltre l’utilizzo dei simboli o alla pietà rappresentata in modo poetico, la sua pittura va dritta al sodo, senza fronzoli, racconta la vita quotidiana della gente comune negli anni dell’Italia postunitaria.

Si fa interprete della crescente attenzione verso i temi sociali e, soprattutto umani, di quel periodo, dando spazio in particolare alla denuncia dello sfruttamento dei lavoratori impegnati nei campi e nelle risaie e al disagio fisico e morale degli anziani.

In quest’opera però Morbelli, pur continuando a raccontare la vita dei “vecchi”, ritaglia uno spaccato meno triste e, almeno all’apparenza, più leggero.

Alcune persone di campagna dall’evidente età avanzata, affrettano il passo per andare ad assistere alla Messa, mentre la luce del sole di una mattina domenicale copre tutto il paesaggio creando un’aura di gioiosa letizia.

Le difficoltà non mancano, possiamo pensare ad una lunga camminata verso la chiesa se pensiamo che i contadini debbano raggiungere il paese che appare lontano sullo sfondo.

Quasi sicuramente la Messa sarà celebrata in una chiesetta situata fuori dal centro ma questo interrogativo resta e ci fa capire quanti siano gli sforzi che le donne e gli uomini di quei luoghi e di quel tempo dovevano affrontare quotidianamente per svolgere anche le più elementari azioni di tutti i giorni.

Possiamo però osservare il dipinto anche in un altro modo, ammirare una poetica passeggiata rischiarata dalla solare luce mattutina, gli alberi e gli arbusti, le cui chiome si colorano di un oro intenso, riflettono il prezioso chiarore su tutto il quadro.

Oltre la strada si estendono piccoli boschetti, prati e campi, fino al centro abitato in lontananza, la collina degrada a destra scendendo alla ricerca di un contatto con la bianca stradina di campagna, un piccolo tentativo di andare incontro agli anziani viandanti.

8 commenti:

  1. Si, si possono immaginare tutti gli "scenari". Io mi soffermo sulla "rassegnazione" che percepisco nella camminata, soprattutto dell'uomo che con quella mano dietro la schiena, quelle spalle un po' cadenti e il viso rivolto verso il basso, pare sia stato trascinato alla messa da un dovere, un obbligo che lo spinge e lo opprime. Ma mi pare che questa aria di sottomissione leghi entrambi i gruppi di camminatori. Da cosa mi viene questa sensazione non riesco a capire fino in fondo, ma anche la donna davanti è china verso il basso. Nessuno rivolge lo sguardo verso il sole nascente

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    1. Ciao Ambra, in effetti la tua lettura è quella che probabilmente più si avvicina al racconto del pittore, mi piace sottolineare il tuo passaggio riguardo all'obbligo della messa domenicale che veniva vissuta come un dovere più che un'autentica devozione.
      Un'opera, in fondo, triste e malinconica dove l'intensità della luce pare un tentativo, poco riuscito, di rallegrare la scena.
      Grazie e buona serata.

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  2. Che delizia: hai dato vita al tutto con la tua descrizione!

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    1. Ciao Marina, grazie davvero, le mie sono solo due delle possibili interpretazioni, Ambra ha confermato che c'è ne possono essere altre.
      Spesso le opinioni di altri osservatori ci portano a vedere lo stesso dipinto in modi sempre diversi.
      Grazie ancora e buona serata.

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  3. Caro Romualdo, i tuoi post mi danno sempre lo spunto per approfondimenti su artisti poco noti, come questo Morbelli. Facendo un po' di ricerche su internet, sono stata colpita, oltre che dalla delicatezza della sua pennellata, anche dai temi che affronta, alcuni dei quali davvero attuali. Mi riferisco a 'Venduta' e 'Derelitta' che tu certamente conosci. Buona serata.

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    1. Ciao Silvana, sono veramente felice per ciò che hai affermato, mi piace l'idea che passando da questo blog si possa essere spinti ad ulteriori ricerche.
      Le opere che hai citato sono tanto sconvolgenti quanto attuali, e mettono l'accento su problematiche terribili che non accennano a diminuire con il passare del tempo, anzi.
      Forse è proprio per questo suo essere "accusatore" dei costumi dell'epoca che è stato dimenticato per lungo tempo.
      Grazie Silvana, sempre preziosa.
      Buona serata.

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  4. Nonostante gli abiti scuri e la fisicità più o meno cadente, nel mondo brilla una luce eccezionale... Un dipinto dalle emozioni meravigliosamente contrastanti!

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    1. Ciao Anna, il contrasto tra la meravigliosa luce solare e il passo pesante e, all'apparenza, malinconico delle persone che percorrono la stradina è l'aspetto più significante del quadro, ci permette di personalizzare la lettura senza allontanarci dalla denuncia sociale particolarmente cara a Morbelli.
      Grazie e buona serata.

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