Non risultano notizie di viaggi a Roma o più generalmente in Italia ma nei suoi dipinti appare chiara l’influenza di Caravaggio, gli evidenti studi della pittura dell’artista italiano sono una costante in tutta la carriera.
Scene avvolte dall’oscurità magicamente illuminate dalla fioca e ondeggiante luce dello stoppino acceso, luce che rischiara sapientemente i volti e i gesti dei protagonisti, ritratti in posizioni di quasi immobilità o impegnati in gesti lenti e pacati descritti con commossa poesia.
Non ci si deve però confondere, in molti hanno avvicinato l'opera di de la Tour a quella di Caravaggio per lo stesso utilizzo della luce,(utilizzando l'aggettivo "caravaggesco") ma, mentre il pittore italiano illumina le proprie opere con fonti di luce esterne al dipinto, l'artista francese preferisce precise illuminazioni all'interno del quadro.
Più che a un riferimento a Caravaggio, l'arte di Georges de la Tour è una naturale ed autonoma evoluzione stilistica.
Favolosa “La maddalena penitente", dove la candela viene raddoppiata dal riflesso dello specchio aumentando la luminosità della scena, luce che in questo modo copre interamente la donna intenta ad accarezzare un teschio, simbolo di vanità.