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Edvard Munch |
Edvard
Munch (Løten, 12 dicembre 1863
– Oslo,
23
gennaio 1944)
Simbolista,
incisore e precursore dell’arte espressionista.
Conosciuto pe "L'urlo" Munch si contraddistingue per come rappresenta l'angoscia della vita quotidiana: La morte di tubercolosi della sorella, quando era ancora bambino, lo spinge ad interessarsi esclusivamente alla vita, alla passione e alla morte. La scomparsa della giovane sorella e il travaglio emotivo vengono magistralmente evidenziati con l'opera "La Bambina malata", forse la sua opera più intensa.
“L'urlo”
come dicevo, il suo dipinto più famoso fa parte di una serie di opere
conosciute come “il fregio della vita” che evidenziano il
percorso fatto dall'artista tra i meandri della malinconia e
dell'ansia, Munch ne ha dipinte diverse versioni tra cui una esposta
alla Galleria Nazionale di Oslo e una al Museo Munch della stesa
città. Entrambe le opere insieme al dipinto “Madonna” sono state
rubate e poi ritrovate.
Frequenta
l'Accademia di Oslo grazie ad una borsa di studio vinta per le sue
eccezionali qualità artistiche ed entra in contatto con l'ambiente bohemien di
Oslo, periodo in cui era in pieno fermento culturale.
Finita
l'Accademia si trasferisce a Parigi dove conosce e impara l'arte di
Gauguin, Van Gogh, Toulose-Lautrec e Degas, fino a produrre la serie
della “Madonna” -intesa come donna- che da una parte scandalizza l'intera
opinione pubblica francese e dall'altro lato attira l'attenzione di
giovani artisti desiderosi di cambiamento.
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Bambina malata (particolare) |
Nel
1892 Munch espose a Berlino ma la critica fu drastica e la mostra
chiuse dopo una settimana. L'evento però suscitò l'interesse dei
secessionisti berlinesi, ma tuttavia la fama che ne derivò non gli diede la felicità sperata:
l'abuso di alcool lo portò al ricovero in una casa per malattie
nervose a Copenaghen. Famosa è una sua foto in cui, seduto in un
giardino, sferruzza con della lana (una cura distensiva per chi
soffriva di malattie nervose).
Nel
1914 diventa membro dell'Accademia Tedesca delle Arti e socio
onorario dell'Accademia bavarese delle arti figurative.
Alla
sua morte nel 1944 Munch lasciò le sue opere al municipio di Oslo,
oltre 1100 dipinti, molti dei quali rovinati a causa dello
stesso autore il quale li lasciava volutamente all'aperto per una cura che
lui definiva “da cavallo”.
Nel
1963 la capitale norvegese gli dedica il "Museo Munch" dove è esposta
la serie de “il fregio della vita”,realizzata alla fine del
'900, tele enormi che comunicano la visione finale della vita, un
rigenerarsi di vita e amore.
A seguire alcune opere del pittore svedese.
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Il bacio - 1892
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La bambina malata - 1886 |
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Madonna - 1894-95 |
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Primavera - 1889 |
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L'urlo - 1893 |
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Golgota - 1900
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