“Halloween è il giorno in cui ci si ricorda che viviamo in un piccolo angolo di luce circondati dall'oscurità di ciò che non conosciamo. Un piccolo giro al di fuori della percezione abituata a vedere solo un certo percorso, una piccola occhiata verso quell'oscurità.”
(Stephen King)Al di là delle annuali e sterili polemiche che si scatenano attorno ad Halloween, oltre le “barricate” pseudo ideologiche che fioriscono davanti a qualunque cosa che non sia la solita routine, questa festa ha una connotazione particolare, viene percepita diversamente a seconda del paese in cui viene festeggiata, ma nonostante le differenze culturali e geografiche sa scendere in profondità, molto di più di quanto immaginiamo (o vogliono farci credere).
In Sudamerica la vigilia di Ognissanti viene vissuta con intensità
spirituale, un giorno all’anno
lo spirito di chi se ne è andato torna ad incontrare i propri familiari, questo riporta il “tutto”
in una dimensione “altra”, dove ci si riunisce in un’atmosfera di estrema gioia
e serenità.
Il Nord America
ne ha una visione più materiale, ma anche qui c’è l’atmosfera di gioia, dove
per una notte si va alla scoperta del nostro lato meno conosciuto.
E noi come la
viviamo? Il nostro sentirci superiori a
tutti ci impedisce di festeggiare “materialmente” ma non sappiamo nemmeno
inoltrarci in percorsi spirituali, troppo impegnati a criticare gli altri per
prendere la nostra strada.
La frase
iniziale di King è più profonda di quanto può apparire ad un primo sguardo,
forse è proprio questo che ci manca, il coraggio di guardare “oltre”.
Chiudo con
questo brano di Reina del Cid, "Hallows Eve", una ballata che ci conduce in un mondo dove il
“mostro” non ha l’accezione negativa a cui siamo abituati, la consapevolezza di essere noi stessi individui distinti, diversi, con il desiderio di vivere la notte che
illumina le nostre tenebre.
Brano musicalmente
eccelso, il testo si produce in rime geniali e ricercate, Halloween
aveva bisogno della sua canzone, ora l’ha trovata.
“Durante tutto l’anno ci sottraiamo alla nostra paura, ci nascondiamo dai nostri demoni finché non appare la luce del giorno.
Ma in una notte consacrata, quando la luna è giusta, cerchiamo l’oscurità e accettiamo lo spavento …”
(incipit del brano)