domenica 9 ottobre 2016

L'ordine dell'universo, Piet Mondrian.


Autore:   Piet (Pieter Cornelis) Mondrian

Titolo dell’opera: Composizione – 1929

Tecnica: Olio su tela

Dimensioni: 45 cm x 45 cm

Ubicazione attuale:  Solomon R. Guggenheim Museum, New York.
 
 
 
 
 

Una griglia, all’apparenza semplicemente lineare, viene parzialmente riempita da alcuni colori, il rosso appare più presente degli altri colori.
Il pittore olandese mette al bando le convenzioni artistiche che volgevano verso lo spazio tridimensionale e le linee curve.
I suoi dipinti sono una semplice costruzione fatta di linee rette e l’utilizzo prevalente dei colori primari, creando delle figure geometriche (quadrati e rettangoli) distribuiti in modo da dare all’opera un senso di equilibrio.
L’obbiettivo era quello di ricreare le semplici regole che riflettono l’essenza dell’origine dell’universo, con un’espansione simultanea verso i quattro punti cardinali.
I primi lavori lasciavano grande spazio alle aree neutre, infatti le aree bianche prevalgono su quelle colorate.
Nel 1939 lascia il paese natale e si trasferisce a Londra ma i bombardamenti, dovuti alla seconda guerra mondiale, distruggono lo studio appena aperto nella capitale britannica.
Due anni più tardi decide di trasferirsi negli Stati Uniti ed è proprio  nel paese d’oltre atlantico che la sua arte prende una strada più “colorata”, infatti pur mantenendo nei suoi quadri la struttura lineare riempie maggiormente i riquadri con sfumature cromatiche più intense, specchio dei ritmi e delle abitudini del paese nord americano.


2 commenti:

  1. Spesso le apparenze ingannano... dietro a questa geometricità ci sono accumuli di pensieri e sensazioni. Difficile vederli ma sapere che ci sono mi fa apprezzare o almeno accettare un'estetica che non amo particolarmente.
    Avevo visto tempo fa un documentario molto rivelatore su Mondrian, credo su Rai5, chissà se si trova ancora on line...

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    1. Ciao Anna, ho sempre pensato che all'interno di questi spazi ci sia qualcosa, la mia interpretazione rivela, in parte, ciò che io vi ho trovato.
      Questi "vuoti" apparenti vengono riempiti sia dall'autore ma soprattutto da chi si avvicina al dipinto, consentendo un continuo avvicendamento tra i nostri pensieri e l'entità nascosta nel quadro.
      Grazie, mi piace l'idea che ti dei lasciata coinvolgere nonostante quest'opera non sia in cima ai tuoi gusti.
      Buona giornata, a presto.

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