lunedì 15 febbraio 2016

Il ratto di Proserpina, Gian Lorenzo Bernini.


Gian Lorenzo Bernini realizza questa favolosa opera all’età di 23 anni (tra il 1621 e il 1622) il Ratto di Proserpina è un lavoro commissionato dal cardinale Scipione Borghese suo primo mecenate per il quale aveva realizzato, qualche anno prima, il gruppo Enea e Anchise.

Ispirato al mito classico di Ovidio nelle Metamorfosi, è legato al ciclo delle stagioni. (in passato ho trattato il tema nella versione greca, Alla ricerca di Persefone).

Bernini racconta l’episodio al suo apice, Plutone padroneggia la scena in modo brutale, afferra Proserpina per la vita e la strappa al suo mondo.

Il viso della ninfa trasmette, vividi, i sentimenti di disperazione e paura ed è solcato da calde lacrime, cerca in ogni modo, anche se inutilmente, di sottrarsi alla violenza del dio che le ha strappato le vesti, ai piedi della coppia osserva la scena Cerbero, il cane-guardiano degli inferi.

L’abilità di Bernini nel modellare la materia si unisce alla capacità di “creare” scene con una forte componente teatrale, queste proprietà artistiche fuse tra loro permettono allo scultore di realizzare un autentico capolavoro.

L’osservatore è meravigliato e coinvolto emotivamente. I corpi dei protagonisti sono definiti con maestria ed estremo realismo, tutt’altro che comune soprattutto nella scultura.

La possente fisicità di Plutone è evidenziata dal gesto naturale senza apparente fatica di sollevare la giovane che fa il possibile per divincolarsi dalle braccia del rapitore.

Ma sono i particolari del corpo di Proserpina che ci  affascinano, il corpo in torsione, le braccia sollevate nel tentativo di aggrapparsi ad un ultima speranza di salvezza.

Voglio sottolineare un ultimo particolare, la forti mani di Plutone afferrano i fianchi della ninfa, qui si esprime l’incredibile talento dell’artista, le dita afferrano la giovane e la materia si trasforma, non si tratta più di una scultura marmorea ma di due corpi in carne ed ossa, come se la scena avvenisse sotto i nostri occhi.

Possiamo notare quanto sia affinato lo studio dei corpi in movimento e quale sia la qualità nel dare vita ai personaggi.

 

8 commenti:

  1. Opera famosissima e di rara bellezza! Il tuo commento, come sempre, apre nuovi ed ulteriori spiragli di interpretazione. Ho gradito tantissimo la scelta.

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    1. Ciao Silvana, la mia interpretazione si avvicina a quella classica, è sicuramente influenzata dal racconto mitologico da cui è tratta ma come non rimanere estasiati davanti ad un'opera di questa levatura? Bernini ci fa capire cosa sia la scultura 8o qualcosa di più)soprattutto se pensiamo ai mezzi tecnici e alle conoscenze dell'epoca.
      Grazie, sei sempre gentilissima nei miei confronti.
      Ti auguro una buonissima serata.

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  2. Il materiale è pesante e la scena è disperata ma l'impatto visivo che m'ispira è quello di una danza leggera e piena di grazia! Se non è magia questa...

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    1. Ciao Anna, dici benissimo, magia, nonostante la drammaticità della scena Bernini ci mette quel poco (o forse tanto) di teatralità che trasforma l'insieme, e qui torno a citarti, in una poetica danza. Tutto appare leggero come se si trattasse di un'interpretazione dal vivo.
      Grazie per il pensiero, buona serata.

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  3. Ciao Romualdo,
    se non fosse che il viso della ninfa esprime disperazione e pianto, sembrerebbe di vedere una figura di danza fatto da esperti ballerini. Ossservando poi le dita di Plutone che entrano nella carne di Prosperina non si ha l'impressione di essere davanti ad una scultura,talmente appaiono reali.
    Ti ringrazio ancora tanto perchè mi dai l'opportunità di"gustare" stupende opere d'arte.
    Buona giornata, a presto. G.Piera

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    1. Ciao GianPiera, anche tu intravedi in questa "sequenza" una sorta di danza, l'eleganza dei protagonisti traspare nonostante la scena ci racconta di un atto violento. Devo dire che anche per me il particolare più incredibile e affascinante sono le possenti mani di Plutone che afferrano la ninfa, il marmo sembra trasformarsi ed il corpo di Prosperina sembra tornare a vivere.
      Grazie a te che partecipi a queste discussioni condividendo il tuo pensiero che va ad arricchire quanto già scritto.
      Buona serata.

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  4. Una opera meravigliosa ed è sorprendente che l'abbia eseguita a soli 23 anni

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    1. Ciao Marina, infatti nonostante la giovane età il talento è smisurato, lo confermerà in seguito. Certi risultati normalmente si ottengono con l'esperienza, Bernini si conferma da subito uno dei più grandi artisti di sempre.
      Grazie, buona serata.

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