lunedì 24 febbraio 2014

Mary Cassatt l'impressionista d'oltreoceano

Mary Stevenson Cassatt nasce ad Allegheny in Pennsylvania il 22 maggio 1844, la sua è una famiglia benestante e colta che considera i viaggi fondamentali per la formazione della figlia.


Autoritratto-1878

Trascorre cinque anni in Europa visitando molte città, Berlino, Londra, Parigi le più importanti. Impara presto il francese e il tedesco e prende le prime lezioni di musica e disegno. Durante l'Esposizione universale di Parigi nel 1855, fa il suo primo incontro con gli artisti francesi Ingres, Delacroix, Corot e Coubert. All'esposizione sono presenti con le loro opere anche Degas e Pissarro che diventano colleghi e mentori dell'artista americana.


Contro il parere dei genitori Mary inizia a studiare pittura già a quindici anni. Le preoccupazioni dei genitori sono dovute al timore che la giovane possa venire in contatto con idee femministe o peggio ancora con lo stile di vita bohemien di alcuni studenti maschi.

Infastidita dall'atteggiamento di superiorità di alcuni studenti e insegnanti Mary Cassatt decide di studiare gli artisti europei da sola. Superando le obiezioni del padre si trasferisce ,accompagnata dalla madre, a Parigi siamo nel 1866. Dato che le donne non possono frequentare lEcole des Beaux-Arts, prende lezioni private dagli insegnanti della scuola stessa.

La scena francese sta decisamente cambiando poiché artisti come Courbet e Manet si distaccano sempre più dalla tradizione accademica; sono gli anni in cui appaiono sulla scena gli impressionisti.

Nella capitale francese l’arte della pittura era riservata quasi esclusivamente agli uomini e anche se non era proibito dipingere alle donne la loro attività viene guardata quanto meno con sospetto, così al contrario della maggior parte degli impressionisti che amavano lavorare all’aperto, si dedica nel privato degli interni a numerosi e intensi ritratti soprattutto di bambini evitando le classiche pose statiche preferendo scene di vita quotidiana.

Mary Cassat non ebbe figli e forse proprio per questo motivo dipinge alcuni dei suoi quadri più belli dedicandoli alla maternità e alla simbiosi madre figli.

In segno di riconoscimento per il suo contributo alle arti, la Francia, nel 1904 L'ha premia con la Legion d'onore.

A seguire alcune opere della pittrice americana.





Elsie in a Blue Chair, 1880

Il te delle cinque - 1880

Bacio materno

Dettaglio di papaveri rossi

La cucitrice - 1880-82

Lidia seduta in giardino

Madre che pettina il bambino - 1879

Bagno del bambino - 1893

sabato 22 febbraio 2014

Robinson Crusoe


Robinson Crusoe , un romanzo di Daniel Defoe che racconta le avventure del giovane figlio di un agiato mercante di Brema ma nato in Inghilterra. In disaccordo con i genitori che lo volevano dedito al commercio decide, sfidando tutto e tutti di avventurarsi in mare.

Iniziano cosi le sue incredibili avventure fatte di tempeste, forti mareggiate e miracolosi salvataggi. Un giorno la nave su cui è a bordo viene assalita dai pirati sulle coste del nord Africa, diviene cosi prigioniero dei pirati stessi e vive in schiavitù per due anni fino alla rocambolesca fuga con un ragazzo anch'egli schiavo. Dopo varie peripezie i due raggiungono la costa sudamericana dove con il senso degli affari ereditato dal padre compra una piccola fattoria e inizia la produzione di tabacco e cotone. Nonostante dopo ogni disavventura finita comunque bene promette di fare una vita più tranquilla e retta, decide d'imbarcarsi su una nave per andare ad acquistare schiavi in Africa, ed è proprio in quel viaggio che la nave fa naufragio e si trova, unico superstite in una terra sconosciuta e disabitata.

Qui il romanzo diventa il diario di Robinson che dopo lo smarrimento iniziale comincia una nuova vita e passa dal mangiare bacche e pesce crudo ad un'esistenza organizzata dove l'esperienza e le continue prove rendono il soggiorno quanto meno accettabile.

Tutto cambia quando un giorno, dodici anni dopo il naufragio, sulla spiaggia Crusoe nota un'impronta di piede umano, s'impadroniscono di lui l'ansia e la paura che qualcuno possa scoprirlo e fargli del male ma anche la curiosità di capire se ci possa essere un essere umano con cui dopo tanto tempo potersi confrontare e magari finalmente lasciare l'isola.

Mappa dell'isola
Scopre che le impronte sono lasciate da gruppi di indigeni che si recano sull'isola per celebrare riti di cannibalismo. Passa molto tempo indeciso se è suo diritto o meno interferire nelle usanze di civiltà cosi diverse dalla sua, finché scorgendo un prigioniero pronto al sacrificio rompe gli indugi e interviene riuscendo cosi dopo tanto tempo ad avere finalmente compagnia in quello che ormai ha definito il suo regno...

Il romanzo va letto considerando il periodo nel quale visse Defoe (inizio 1700, il libro viene pubblicato il 25 aprile 1719 ) dove il crescendo del commercio navale verso il nuovo mondo, portava a considerare normale o addirittura doverosa la pratica dello schiavismo, era evidente la convinzione europea dell'epoca della superiorità dei bianchi e che le popolazioni sopratutto africane fossero tribù selvagge e dunque da civilizzare.

Defoe ha dato anche un'impronta religiosa alla storia la dove il protagonista all'inizio del romanzo non da nessuna importanza alla fede ma dopo qualche tempo sull'isola in sogno gli appare una figura che scende da una nuvola e gli ricorda della sua lontananza a Dio, da quel momento inizia a leggere la Bibbia, unico libro salvato dal naufragio e ringrazia giornalmente per le cose che gli vengono concesse dove prima si disperava per ciò che gli mancava.

“Le avventure di Robinson Crusoe” divenne immediatamente libro di successo ed è il primo best seller in versione economica ed è considerato il primo romanzo d'avventura.

Il successo continua negli anni a venire fino ai nostri giorni.

Questo romanzo può disorientare il lettore per la sua scrittura “fantastica” ma che si dimostra dopo tanti anni più attuale di quanto si pensi.

Immagine dell'ultimo film "Robinson Crusoe"
Dal romanzo di Defoe hanno attinto piene mani il cinema e la televisione da “Robinson Crusoe” del 1902 all'omonimo del 1997 con Pierce Brosnan.


Incipit:
Sono nato nel 1632 nella città di York. Mio padre era un mercante tedesco e mia madre era inglese. Il mio nome era Robinson Kreutznair ma in Inghilterra ognuno mi chiamava Robinson Crusoe. Io avevo due fratelli: uno di loro fu ucciso in una battaglia contro gli spagnoli e l’altro partì da casa ed era disperso. Mio padre voleva che io diventassi un’ avvocato ma il mio unico desiderio era di andare per i mari, vedere i paesi differenti e viaggiare intorno al mondo. Nessuno riusciva a persuadermi a stabilirmi e a seguire i consigli di mio padre. Un giorno mio padre mi chiamò nella sua stanza. Egli sembrava molto contrariato. Perché vuoi lasciare la tua casa ed il tuo paese?

lunedì 17 febbraio 2014

Edvard Munch


Edvard Munch


Edvard Munch (Løten, 12 dicembre 1863 Oslo, 23 gennaio 1944)

Simbolista, incisore e precursore dell’arte espressionista.

Conosciuto pe "L'urlo" Munch si contraddistingue per come rappresenta l'angoscia della vita quotidiana: La morte di tubercolosi della sorella, quando era ancora bambino, lo spinge ad interessarsi esclusivamente alla vita, alla passione e alla morte. La scomparsa della giovane sorella e il travaglio emotivo vengono magistralmente evidenziati con l'opera "La Bambina malata", forse la sua opera più intensa.

“L'urlo” come dicevo, il suo dipinto più famoso fa parte di una serie di opere conosciute come “il fregio della vita” che evidenziano il percorso fatto dall'artista tra i meandri della malinconia e dell'ansia, Munch ne ha dipinte diverse versioni tra cui una esposta alla Galleria Nazionale di Oslo e una al Museo Munch della stesa città. Entrambe le opere insieme al dipinto “Madonna” sono state rubate e poi ritrovate.

Frequenta l'Accademia di Oslo grazie ad una borsa di studio vinta per le sue eccezionali qualità artistiche ed entra in contatto con l'ambiente bohemien di Oslo, periodo in cui era in pieno fermento culturale.

Finita l'Accademia si trasferisce a Parigi dove conosce e impara l'arte di Gauguin, Van Gogh, Toulose-Lautrec e Degas, fino a produrre la serie della “Madonna” -intesa come donna- che da una parte scandalizza l'intera opinione pubblica francese e dall'altro lato attira l'attenzione di giovani artisti desiderosi di cambiamento.


Bambina malata (particolare)
Nel 1892 Munch espose a Berlino ma la critica fu drastica e la mostra chiuse dopo una settimana. L'evento però suscitò l'interesse dei secessionisti berlinesi, ma tuttavia la fama che ne derivò non gli diede la felicità sperata: l'abuso di alcool lo portò al ricovero in una casa per malattie nervose a Copenaghen. Famosa è una sua foto in cui, seduto in un giardino, sferruzza con della lana (una cura distensiva per chi soffriva di malattie nervose).

Nel 1914 diventa membro dell'Accademia Tedesca delle Arti e socio onorario dell'Accademia bavarese delle arti figurative.

Alla sua morte nel 1944 Munch lasciò le sue opere al municipio di Oslo, oltre 1100 dipinti, molti dei quali rovinati a causa dello stesso autore il quale li lasciava volutamente all'aperto per una cura che lui definiva “da cavallo”.

Nel 1963 la capitale norvegese gli dedica il "Museo Munch" dove è esposta la serie de “il fregio della vita”,realizzata alla fine del '900, tele enormi che comunicano la visione finale della vita, un rigenerarsi di vita e amore.
 
 
A seguire alcune opere del pittore svedese.


Il bacio - 1892
 

 
La bambina malata - 1886
Madonna - 1894-95
Primavera - 1889



L'urlo - 1893
Golgota - 1900

 

lunedì 10 febbraio 2014

Alfred Sisley


Alfred Sisley nasce a Parigi il 30 ottobre del 1839 da genitori inglesi, all'età di 18 anni i genitori lo mandano a studiare a Londra dove più che allo studio si dedica alla visita di molti musei rimanendo affascinato tra gli altri dalle opere di William Turner.


Alfred Sisley ritratto da Renoir
Nel 1861 torna in Francia e contro il parere del padre si dedica a tempo pieno alla pittura, Sisley convinse i genitori a farlo entrare nell'atelier di Charles Gleyre dove conobbe Monet, Renoir e Bazille, in poco tempo i quattro divennero amici.
Nel 1880 si trasferisce a Moret-sur-Loing affascinato dalla campagna circostante alla quale fu sempre legato.
Sisley ricevette oltre a molti elogi tantissime critiche, infatti non conobbe mai fama e successo come accadde a Renoir, Manet o Degas subendo la stesa sorte di Pissarro che infatti dichiarò “...io resto, al pari di Sisley, come una sorta di coda, di appendice dell'impressionismo”.
Durante gli ultimi anni della sua vita la salute di Alfred dà evidenti segni di cedimento e ad accelerare il declino arriva la dipartita della moglie Marie-Eugénie, siamo nel 1898 e nelle lettere spedite in quei giorni al medico Sisley scrive “...sono sfinito dal dolore e dal fardello di una debolezza che non ho più l'energia per combattere”. Mandò a chiamare Monet per raccomandargli i figli e per dirgli addio, si spegne nella sua casa l'11 gennaio 1899 all'età di59 anni, viene sepolto nel cimitero di Moret-sur-Loing.
Nel 1900 un anno dopo la scomparsa di Sisley un'importante collezionista acquistò il dipinto “Inondazione a Port Marly” per l'incredibile cifra di 43.000 franchi. Sisley aveva venduto l'opera pochi anni prima per 180.

Alfred Sisley fu il primo impressionista a essere ricordato con un monumento eretto nella cittadina di Moret-sur-Loing.

A seguire alcune delle opere del grande artista.
Autunno sulle rive della Loing

Case di Marlotte
Effetto di neve a Saint-Cloud
Inondazione a Port Marly
Gelata a Port Marly
Il fiume Loing
Il ponte a Villeneuve-la-Garenne


Il covone



La chiesa di Moret-sur-Loing
La chiusa di Moseley, presso Hampton Court
Riposo presso il ruscello
Sentiero della Machine a Louveciennes
Sentiero in salita
Le pont de Moret
Strada lungo la Loing
Sole di giugno a Saint-Mammés
Una sera di fine ottobre a Moret
Vista di Saint-Mammès
Sotto il grande noce


La baia di Langland
 
La Senna presso Bougival
La terrazza di Saint-Germain


giovedì 6 febbraio 2014

La bambina che amava Tom Gordon, Stephen King


Tutti conoscono Stephen King e conoscono anche le sue maggiori opere letterarie, It, L'ombra dello scorpione, Shining, Carie e tante altre storie rese famose anche dal cinema, non tutti però hanno sentito parlare di “La bambina che amava Tom Gordon”.


Trisha, una bambina di 9 anni durante una gita nel bosco si allontana dalla famiglia stanca delle continue discussioni tra la mamma ed il fratello sull'imminente divorzio dei genitori, e si perde nella foresta, nel tentativo di tornare sul sentiero perde l'orientamento e si allontana sempre più, la mamma ed il fratello dopo disperate ricerche tornano alla macchina e vanno a chiedere aiuto.

Inizia cosi la lotta per la sopravvivenza della piccola con a disposizione un po' d'acqua una merendina e una radio portatile, che sarà l'unico appiglio per mantenere il controllo mentale, infatti ascoltando la radio si tiene informata sulla sua ricerca e segue la cronaca delle partite di baseball dove appunto gioca il suo eroe Tom Gordon. 
Durante la notte, mentre la polizia setaccia la foresta, Trisha si sdraia sotto un albero e, un mix di paura sete e fame porta la bambina ad avere terribili incubi, vede persone apparire dal nulla compreso il suo eroe e dopo giorni passati a girovagare senza meta si convince di dover andare all'incontro con il dio degli sperduti...


Un romanzo completamente diverso da quello che King ci aveva finora proposto, molti lo considerano un passaggio a vuoto del “Re” per quanto mi riguarda invece lo vedo come un ulteriore passo in avanti nel ricchissimo repertorio dello scrittore americano.

La storia viaggia sempre mantenendo un delicato equilibrio fra la presenza mentale e la follia.


L'inizio del libro:
"Il mondo aveva i denti e in qualsiasi momento ti poteva morsicare. Questo Trisha McFarland scoprì a nove anni. Alle dieci della mattina dei primi di giugno era sul sedile posteriore della Dodge Caravan di sua madre con addosso la sua maglietta blu dei Red Sox (quella che ha 36 GORDON sulla schiena) a giocare con Mona, la sua bambola. Alle dieci e mezza era persa nel bosco. Alle undici cercava di non essere terrorizzata, cercava di non pensare: Questa è una cosa seria, questa è una cosa molto seria. Cercava di non pensare che certe volte a perdersi nel bosco ci si poteva fare molto male. Certe volte si moriva." (...)

lunedì 3 febbraio 2014

Camille Pissarro


Pittore francese tra i padri dell'impressionismo.

Nasce a Charlotte Amalie ( Isole Vergini ) il 10 luglio 1830. Scappato da casa molto giovane, con i primi disegni si paga il viaggio per Parigi dove nel 1859 conosce Monet, poco dopo diviene amico di altri artisti più o meno famosi tra cui Cezanne e Guillaumin. Considerato da tutti gli impressionisti l'anima e il collante dell'intero gruppo grazie al suo carattere bonario e aperto a tutti i giovani desiderosi di confrontarsi con la pittura lo ha portato a scoprire tanti talenti tra i quali il genio di Van Gogh. Si spegne nella capitale Francese il 13 novembre del 1903 all'età di73 anni.
 

A seguire voglio proporre alcune opere.


Boulevard Montmartre, primavera
 

Castagni a Louveciennes
Entrata del villaggio di Voisins
Il giardino a Pontoise
La mietitura
Rouen, Rue de l'Épicerie
Autoritratto
Tetti rossi, angolo di un villaggio, inverno


Contadina che spinge una carriola